tra parola e simbolo
Psicoterapia
Compito dello psicoterapeuta è quello di assistere la persona nella ricerca del suo vero sé e poi di aiutarla a trovare il coraggio di essere quel sé.
- Rollo Reece May -
Psicologo
La cura dell'anima
Se ti trovi a leggere questa pagina, immagino che tu non stia cercando di capire cosa sia la psicoterapia o quali disturbi essa si proponga di trattare. Immagino, invece, che tu abbia l’intenzione e la curiosità di farti un’idea di come io intenda la psicoterapia e di come la pratichi.
In internet ci sono infinite pagine scritte da studiosi molto titolati che parlano di diversi aspetti della psicoterapia e delle diverse “scuole”. Di contro, troveresti poche definizioni di cosa sia perché l’argomento è molto vasto e articolato sia perché la psicoterapia è inscindibile dalla sua pratica e, quindi, dal singolo terapeuta.
Per darti la mia prospettiva, parto dal titolo di questo scritto cioè dal significato etimologico della parola Psicoterapia (cura dell’anima) che sento molto adatto.
Io vedo la persona come un “sistema” in cui ci sono elementi di base, il corpo e la mente, che interagendo creano ulteriori elementi chiamati percezioni, sensazioni, emozioni, pensieri e discorsi. Tutto ciò entra a far parte del sistema rendendolo più complesso. Questi nuovi elementi prendono vita, o preferisco dire si ANIMAno, nelle interazioni della persona con sé stessa, con l’ambiente fisico e, soprattutto, con gli altri esseri umani. Tu, io, tutti noi, fin dalla nascita siamo parte degli altri e questi a loro volta sono parte di noi.
Il sistema ha quindi un lato più materiale, ad esempio il corpo, i comportamenti, le azioni e un lato immateriale come i pensieri, le emozioni, le sensazioni, ecc. Questa parte immateriale di noi, della nostra vita è ciò che nei dizionari viene definita ANIMA, ciò su cui lavora la psicoterapia.
Ciò che intendo invece con il termine CURA riguarda meno la definizione medica (combattere e fronteggiare patologie con prescrizioni e mezzi terapeutici) e molto di più il concetto di provvedere a qualcuno, a qualcosa o anche avere cura di…; impegno assiduo, attenzione, premura, accortezza rivolti a qualcosa o qualcuno.
Per me quindi, fare psicoterapia è impegnarmi con responsabilità e attenzione per la persona che si rivolge a me prendendomi cura della parte più immateriale della sua vita, della sua anima, quando sente di avere delle difficoltà nello stare in relazione con sé stessa, con l’ambiente fisico, con gli altri e di vivere con disagio la sua quotidianità a diversi livelli.
Dal disagio al disturbo
Il “sistema persona” è in costante cambiamento perché cambiano di continuo le parti che lo costituiscono. Vivere è, perciò, anche un processo di continuo adattamento agli accadimenti, ai cambiamenti: per questo è complesso mantenere un equilibrio psicologico ed è un costante lavoro di cura di sé.
Anche tu, in alcune fasi o in alcuni momenti particolare della vita, avrai provato la sensazione di perdita dell’equilibrio psicologico che avevi, sentendoti non più a tuo agio come prima.
Questo si esprime con disagio e con difficoltà che sono vissuti diversamente da persona a persona, secondo le modalità con le quali ogni individuo dà senso a ciò che gli accade.
Il disagio psichico, pertanto, si può considerare derivante da limitazioni dello stato di benessere che vanno dal normale dispiacere per una perdita, al grave e persistente disturbo della vita di relazione.
Quando il disagio diventa particolarmente rilevante, durevole o invalidante, in psicologia e psichiatria si parla di disturbo psichico ovvero una patologica condizione di alterazione psicologica che colpisce la sfera comportamentale, relazionale, cognitiva o affettiva di una persona in modo disadattativo, vale a dire in modo sufficientemente forte da rendere problematica la sua integrazione socio-lavorativa e/o da causargli una sofferenza personale soggettiva.
I disturbi sono descritti in psichiatria secondo un sistema di classificazione (DSM 5) che li suddivide in categorie diagnostiche sulla base:
- della descrizione dei sintomi (ossia delle le modalità con cui le persone esprimono e si comportano in conseguenza dei loro pensieri ed emozioni);
- del decorso della malattia.

La depressione rappresenta la terza causa di carico di malattia per le popolazioni, prima delle malattie cardiache, dell’ischemia e delle malattie vascolari.
Secondo le previsioni, nel 2030 la depressione rappresenterà la prima causa di disabilità nel mondo
Mathers & Loncar, 2006
Chi seguo e cosa tratto in psicoterapia
Chi va in psicoterapia non è necessariamente una “persona ammalata”. Può essere portatrice di un generico disagio esistenziale, senza una sintomatologia psicopatologica manifesta. In altri casi può essere semplicemente una persona curiosa e interessata a un percorso di conoscenza profonda di sé e di crescita personale. Oppure può essere portatrice di un disagio crescente fino a forme di disturbi più clinicamente strutturati.
In ogni caso chiede supporto per alleviare in modo stabile il suo minimo o grande disagio e la sua sofferenza emotiva.
Infatti affrontare una psicoterapia significa vivere un processo volontario di cambiamento di sé.
Considero l’eventuale presenza di disturbi psichiatrici come una delle caratteristiche specifiche di quella persona, che costituiscono la sua individualità in un preciso momento della sua storia di vita.
Mi prendo quindi cura non del disturbo ma della persona portatrice, eventualmente, anche di un disturbo.
Nella mia pratica clinica ho accumulato molta esperienza con persone aventi i seguenti problemi e disturbi:
- disturbi d’ansia, in particolare attacchi di panico, ansia generalizzata, fobie
- disturbo ossessivo- compulsivo
- disturbi dell’umore, in particolare depressione, manie
- disturbi di personalità (in particolare narcisistico, borderline, dipendente
- disturbi di adattamento
- disturbi correlati all’uso di sostanze
- disturbi alimentari
- disturbi del controllo degli impulsi, in particolare gioco d’azzardo patologico
- disturbi psicosomatici
- problemi di coppia
- problematiche adolescenziali
- problemi di lavoro, in particolare stress, burnout, mobbing
Psicoterapia di gruppo

Modalità
- 3-8 partecipanti
- incontri settimanali
- patto di riservatezza
- argomenti delle sedute non predeterminati
E’ uno strumento terapeutico molto potente perché offre ai singoli partecipanti la possibilità di sperimentarsi in diverse modalità relazionali grazie al contesto del gruppo e alle dinamiche che si sviluppano in esso.
La prospettiva di lavorare in gruppo può risultate difficoltosa da accettare perché sin dall’infanzia tendiamo ad esperire le situazioni più personali e intime nella dimensione duale (madre-bambino; coppia).
Una difficoltà che ai giorni nostri potrebbe apparire come un paradosso, vista la propensione crescente a creare e appartenere ai gruppi attraverso i social media come Facebook o WhatsApp.
Nel gruppo terapeutico ogni partecipante interviene con il proprio vissuto emotivo ed è portato a riflettere in modo complesso sul modo in cui interagisce con gli altri, andando verso un cambiamento dei propri comportamenti.
Obiettivi di cambiamento principali della terapia di gruppo sono:
- aumentare la capacità di esprimere la propria individualità;
- ottenere una maggiore conoscenza di sé;
- superare eventuali difficoltà relazionali.
potrai raccontare ciò che ti porta a cercare uno psicologo, esprimere dubbi e domande, fare esperienza del mio modo di lavorare e capire se iniziare un percorso con me. Il colloquio potrà avvenire di persona o con video chiamata, lo decideremo insieme.